lunedì 17 ottobre 2016

RELAZIONE DEL DR. MASSIMO BARBIERI

MASSIMO BARBIERI
Psicologo, Psicoterapeuta, Docente di scuola secondaria, Didatta Centro Studi Terapia Familiare e Relazionale di Roma.
CASI REALI


. Febbraio. Inviata da una sua insegnante, Eurosia di 1a secondaria chiede un colloquio, di cui questo è un estratto: “Ho un problema con mia madre (44 anni), per il mio outing lesbo fatto ora, di cui ho consapevolezza da 3-4 anni. Da tempo chiedeva se ho un ragazzo, poi ho ammesso. Ne parlerei con mio padre (66 anni), più aperto e disposto a capire; ho un fratello dalla sua prima moglie che ora convive con un altro. Ieri dopo 2 mesi è finita con la mia ragazza coetanea, conosciuta a danza”.

. Aprile. Scuola secondaria. Colloquio con Gigliola, docente del corso facoltativo pomeridiano di teatro musicale cui afferisce Alisia, alunna di 5a, che viene a scuola a volte tumefatta o sanguinante dal naso, la madre ha problemi di alcolismo. Il sospetto dell’insegnante, basato su un disagio emotivo che sente verso la ragazza, è di omosessualità e innamoramento verso lei dell’alunna, che insiste a cercarla e lasciarle sms. Gigliola si sente oppressa dalla cosa (‘Il compagno con cui sto è separato dalla moglie, andata con un gay’) e teme che finita la scuola la ragazza continui a cercarla; inoltre sente colpa di omissione alla richiesta di aiuto dell’adolescente (‘Fu un periodo difficile per me’). Evidenti i fattori proiettivi e identificativi (‘Non posso permettermi una psicoterapia, che farei, ne ho bisogno per miei vecchi problemi irrisolti’). Si può consigliare di non interrompere il rapporto prima della recita finale, approfittando di tale conclusione ufficiale per sganciarla, se persiste a telefonarle, motivando (‘Ho avvertito hai difficoltà e problemi, però devi rivolgerti a qualcuno competente’) e provando a indirizzarla. L’alunna supererà l’esame di Stato col minimo.

. Maggio. La madre chiama per un consulto: “Mio figlio Diego di 20 anni è bloccato. Vengo con mio marito”.
          Colloquio con i genitori, quasi 50enni:
Madre: “Abbiamo anche un altro figlio di 2 anni meno, i fratelli sono legati a noi e fra loro, facciamo vacanze assieme. Il minore è estroverso, ha una ragazza. Diego è indietro nei rapporti, ebbe problemi relazionali, la sua tata disse che ai giardini stava solo, all’asilo non era cercato – nemmeno noi genitori siamo estroversi. Alle elementari stava con le bimbe, aveva problemi coi maschi maneschi, ai giardini non era preso a giocare perché goffo. Alle medie era in classe con bulletti e capimmo sopravvisse. Al liceo frequentazione faticosa, gli si propose di cambiare ma rifiutò per non sentirsi fallito, 3 maschi e 20 femmine, non si trovò col gruppo e prese distanza, le serate le passò a casa; in 2a liceo ebbe forte attaccamento anomalo e inconsueto a un compagno, amicizia idealizzata platonica, a fine scuola l’altro fece drastica troncatura, ci confessò ebbe alta attrazione fisica derivata da affinità intellettuale. L’anno scorso un terapista non lo prese e disse di lasciarlo stare. Questo autunno con l’inizio dell’università di Agraria, ha frequentazioni di facciata. Talvolta lancia messaggi: da bambino fu il suo modo di verificare il nostro stato di attenzione; se gli chiedo dice va bene, ma non ci credo”.
Padre: “Ha problemi di relazione con tutti, non si sbilancia su giudizi estetici o commenti sessuali. Temiamo che non affronterà, non ha autostima, è autocritico, apatico, piatto, chiuso. Gay per me non è una tragedia ma una via difficile socialmente”.
Madre: “Non è convinto. Penso alla sua solitudine affettiva, senza coraggio di stare con un compagno, penso vivrà in isolamento assoluto, senza amici, in un contesto deridente. Quando non ci saremo sarà solo col fratello. Non lo vedo fare vita contro, non ce la fa, temo vivrà con alcune fissazioni. Chiediamo qualche consiglio su che fare come genitori. Gli si propose uno psicologo e non raccolse: terribile quando cambia argomento, è tanto fragile”.
Dopo 2 anni e mezzo la madre telefona: “Diego è disposto al colloquio”. Il ragazzo telefona per fissare e arriverà con un certo anticipo.
“Ho deciso di venire, toccato il fondo. Blocco a deglutire, agitato, oppressione al petto, stato d’ansia sorto senza apparente motivo, prima sensazione soffocamento, nodo che mi blocca nel quotidiano. Risolto in parte parlando coi genitori, spaventato rivelai alcune cose nascoste: a marzo iniziai… scoprii sito annunci sex, cercai ed ebbi risposta da uno che m’aspettò nel suo furgone, entrai, mi spogliai, mi toccò; non m’aspettai cosa solo fisica, sperai un piacere che non ci fu, 27 anni e neppure apprezzabile esteticamente. Tenni segreta l’esperienza ed ebbi ansia, così raccontai ai miei ma non passò. Mi sfogai e dissi un flusso di altre cose moralmente meno deprecabili. Mi commiserai e piansi, feci del male a me. Ma la mia vita non è orrenda, ha anche aspetti validi. Poi riferii l’esperienza col compagno al liceo, che pure aveva difficoltà a socializzare, attratto fisicamente m’affezionai e provai più che amicizia, lo confortai di essere se stesso con me, mitizzai la sua immagine, gli feci un regalo col cuore. Ma il rapporto si sgretolò, pensai d’incontrare una persona per costruire qualcosa. Da bambino ero timido, non integrato in gruppi, immaginai una donna e divenire padre di famiglia, dopo i riferimenti sono mutati. Ancora non sono convinto di ciò che voglio, ho speranza. Non sono di esempio a mio fratello. Sono qui per capire quant’è vera la cosa e avere più sicurezza, non posso continuare a guardare persone senza costruire un legame, usando filtri, vorrei capire se la spinta ad agire in un dato modo è dovuta a condizione mentale o se sono me stesso”
 

 PARTE TEORICA

Sessualità e intimità

     ‘intimità’ non è sinonimo di espressione sessuale o condivisione romantica. In senso ampio si riferisce alle forze che consentono alla persona profonda condivisione nelle relazioni (anche di amicizia, lavoro, ecc.).  Quando c’è rivelazione di sé e reciprocità, l’intimità è coinvolta. L’intimità sessuale è soltanto una parte di quella psicologica

     La capacità performativa sessuale spesso precede quella di intimità emotiva

     lo sviluppo dell’intimità non sempre comprende l’esperienza sessuale o l’espressione genitale, ma implica apertura, disponibilità all’altro e a sé, impegno dove la mutualità gioca un ruolo necessario

     la reciprocità è essenziale nei rapporti intimi: ambedue sono coinvolti nell’auto-rivelazione e nel rispondere alla conoscenza ricevuta dall’altro

 L’incontro sessuale

     l’esperienza sessuale e dell’orgasmo nel giovane adulto può contribuire a voler rischiare l’auto-rivelazione, abbassando le difese davanti all’altro

     l’amore sessuale rimarca l’effetto di molte esperienze intime, nel placare ostilità e conflitti inevitabili tra persone a vicino contatto

Intimità e amore

     l’apice di sviluppo della forza dell’intimità psichica emergente nel giovane adulto è l’amore di mutua fedeltà. La consistenza di tale tipo di amore marca la transizione all’età adulta psicologica

     l’emergere delle piene risorse di intimità nella prima età adulta, esiterà nelle risorse generative che raggiungeranno pieno sviluppo nella media età adulta

Crisi dell’intimità

     per E. Erikson e altri psicologi,  la relazione omosessuale è un possibile contesto di risoluzione delle crisi di intimità e anche il segno di tale risoluzione, come sviluppo di stabili unioni omosex e di sfida a un maturo stile di vita gay

Quando l’intimità fallisce

     lo sforzo in questa crisi relazionale, esperita nel giovane adulto e oltre, provoca 3 tipi di evitamento, come stili dominanti della sua vita interpersonale:

     isolamento

     comportamenti stereotipati

     promiscuità

sesso e genere (sex & gender)

     sesso: corredo genetico di tratti biologici, fisici, anatomici, generanti binarismo maschio/femmina)

     genere: costruzione socio-culturale, rappresentazione, definizione e incentivazione di atti connotanti il corredo biologico, generando lo status di uomo/donna

 

sex e genere sono interdipendenti

     sui tratti biologici si innesca il processo di produzione delle identità di genere: essi traducono le 2 dimensioni di essere uomo e donna

     il genere è prodotto della cultura, per persistente rinforzo sociale delle identità: il ruolo di genere è un tratto appreso, maschi e femmine si nasce, uomini e donne si diventa

     maschilità e femminilità sono concetti dinamici e relativi, da storicizzare e contestualizzare: la società definisce valori e stereotipi da attribuire alle identità di genere, in cosa consiste essere uomo e donna

Condizione biologica e sociale

     ‘sesso’ deriva dal lat. secare o ‘dividere, tagliare’, in senso ampio distinguere

     sesso è biologico, la differenza maschile-femminile caratterizza ogni cellula dal concepimento (cromosomi XY e XX)

     genere (mascolinità e femminilità) o gender concerne una costruzione sociale e culturale, dunque mutevole

3 concetti

     identità di genere: perno dell’identità, senso profondo basilare o percezione di sé come maschi o femmine (a quale sesso sento appartenere?’)

     ruolo di genere: riferito a comportamenti, attitudini, tratti personalità che una società a un dato periodo storico e cultura definisce maschile o femminile (quali comportamenti la società in cui vivo ritiene adatti al sesso cui appartengo?’)

     orientamento sex: è la risposta a uno stimolo sessuale (da quale sesso mi sento attratto?’)

Atipicità

     vivere da maschio o femmina non corrisponde al dato bio. ma a condizionamento/apprendimento culturale: l’identità sessuata (essere uomini e donne) è sostituita da quella di genere (‘sentirsi’ tali a prescindere dalla biologia) e può variare tenendo immutato il dato biologico

     ai generi naturali si aggiungono quelli LGBTQ (lesbo, gay, bisex, trans, queer), di chi rifiuta un orientamento sessuale definito, libero di variare o restare ‘indefinibile’

     omosessualità come normale variante minoritaria non riproduttiva della specie umana?

Varianza

     ‘intersessuali’: pseudo-ermafroditi (sesso cromosomico diverso da quello dei genitali)

     il concetto di sesso è applicabile al 99% delle persone, quello di ‘genere’ a tutte (intersessuali e non)

     ‘orientamento’ e ‘identità’ possono non combaciare:

     una persona attratta da altri del suo sesso (orientamento omosex) può non riconoscersi come omosex (identità di genere), per paura o non essendosi ancora accettata

     l’identità di genere può svilupparsi incongrua col sesso biologico ma in accordo col ‘sesso di crescita’, in base all’educazione ricevuta

Legge naturale

     la biologia come causa delle differenze di genere, attribuire base biologica (origini genetiche e ereditarie) ai ruoli di genere: maschio e femmina sono ritenuti coppia fondamentale e complementare di opposte polarità

     identificare sesso (dato morfologico) e genere (dato culturale), la medaglia a unica faccia in cui ruoli e identità di genere e orientamento sessuale sono scritti nel corpo

Teoria dei 5 sessi

     maschio

     femmina

     herm (ermafrodita: intersessuale con 1 testicolo e 1 ovaio)

     merm (pseudoermafrodita maschio: intersessuale con testicoli, qualche tratto sex femminile e nessuna ovaia)

     ferm (pseudoermafrodita femmina: intersessuale con ovaie, qualche tratto sex maschile e nessun testicolo)

     in natura esistono 2 sessi ma pluralità di pratiche, orientamenti, preferenze sessuali: il genere come dimensione socio-storica, culturale, simbolica di appartenenza al sesso biologico

     la realtà come un insieme senza confini netti, bensì contiguità, sovrapposizioni, intrecci su cui tracciamo linee e diamo definizioni

     in biologia vi sono i due estremi M e F e pure possibilità intermedie, stati d’intersessualità (ermafroditismo, sindromi Morris, Swyer Turner, Klinefelter, ecc.), condizioni patologiche (disordini di sviluppo o differenziazione sessuale)

L’identità umana: la mente ebraica non definisce ma descrive l’uomo

     Nephesh, la gola, organo del respiro, simbolo del desiderio, ma pure vita e persona umana, l’uomo nella sua indigenza e desideri, con la sua vulnerabilità ed emozioni

     Basar: ‘carne’, l’uomo nella sua debolezza e mortalità, ma pure razionalità, così la corporeità ci fa entrare in rapporto con l’altro (Gen 2,24)

     Ruah: vento, respiro, forza di Dio, che conferisce vita, Dio e l’uomo sono in relazione dinamica (Gen 1,2; 3,8)

     Leb: cuore, sede di ragione e volontà, vicino alla ns. idea di coscienza, luogo dell’interiorità e della decisione (Sal 25,17)

La persona umana si costituisce nei rapporti, prima familiari

     basi del matrimonio cristiano: unità, indissolubilità, fedeltà, apertura alla vita

 

Versus

     matrimonio ridotto a convenzione o cornice sociale

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