Per trattare questo tema mi riferirò
anche alla seccata esternazione di Papa Francesco , proprio sulla stessa
teoria. Nella stessa intervista ,poi, il Santo Padre aveva di nuovo
sottolineato come fosse un problema di non poco conto il calo numerico dei matrimoni e dei figli.
Ritorno su miei vecchi concetti dei quali peraltro
sono profondamente convinto.
Le varie discussioni dottrinali sul genere mi hanno abbastanza disturbato in
quanto spesso presentate in modo inesatto e fazioso, per le quali da una parte sembra che tutti gli
uomini e tutte le donne siano fatti a stampo con caratteristiche uniche per
sesso, e dall’altra parte che si possa scegliere in che sesso stare come si
decide che vestito metterci al mattino.
Credo utile, ancora una volta,
richiamare il concetto che “oltre il
genere” tutti gli umani sono riuniti nel genere “uomo”, anzi, a essere
precisi, allo stato attuale, nel genere “uomo sapiens sapiens”.
Il punto nodale sul quale mi
concentrerò è “il figlio dell’uomo” sul quale ho sentito fare le ipotesi più
fantasiose , ad es. su Repubblica del 29.9.015 si ipotizzava che le donne (per
potere essere più libere…”) avrebbero potuto congelare gli ovuli e poi
(quando?) fecondarli con seme altrettanto congelato (di chi?).
Gli etologi, e io con loro, sono
convinti che il rapporto uomo-donna sia stato fondamentale e abbastanza stabile
dalla notte dei tempi, ben prima della fase
cosiddetta dei “cacciatori e
raccoglitori”. Sono state trovate macine di pietra per tritare semi e poi cuocerli, in un
insediamento pugliese risalente a circa 30.000 anni fa e tutte le evidenze
archeologiche (sepolture, scheletri, ossa di cacciagione e resti di
insediamenti) fanno pensare a nuclei di tipo familiare, abbastanza stabili, con
una differenziazione dei ruoli fra uomo, donna, anziani, bambini.
Molte cose sono cambiate e mi sono
tenuto aggiornato nel tempo più di quanto possiate pensare, ma il punto
centrale del rapporto iniziale uomo
donna è costituito dalla attrazione, dal corteggiamento (accettato o meno)
, dal verificarsi di una simpatia psicofisica
che , ovviamente , può o meno procedere nel tempo fino al formarsi di
una vera coppia: questo è in tutto il
mondo e lo è stato da quando esiste il genere uomo. Ovviamente non per tutti:
la scelta di fare coppia uomo-donna è la scelta statisticamente maggioritaria a
livello mondiale, ma esistono anche altre scelte.
Quello che ritengo molto interessante
è che l’inizio di una struttura familiare costituita da una coppia uomo donna
con tutto il seguito di figli, ma anche di nonni e zii e zie zitelle, non è ritenuto
dagli etologi il fatto costitutivo primario .
Tutto fa ritenere, da parte della
scienza e del sottoscritto, che l’evento di massima importanza per lo sviluppo
della socialità e del rapporto uomo donna sia rappresentato dalla evoluzione
della cura della prole. Anche nei grandi primati il rapporto madre figlio è
intensissimo ed estremamente duraturo, ma nella razza umana si sono verificati
fatti nuovi di estrema importanza:
-
Il cervello è molto grande rispetto al
corpo.
-
La acquisizione di un minimo di
autonomia è molto lento e prolungato e comporta un legame individualizzato fra
madre e figlio adattati l’uno all’altro
da una serie di segnali e di moduli comportamentali che fanno parte di
un repertorio innato(neotenia).
- Quindi nell’ambito della cura della
prole si sono resi disponibili quei moduli comportamentali che permettono
l’esistenza di un rapporto di amicizia-tenerezza anche fra adulti: è così che
ha avuto origine l’amore. E anche i padri hanno sviluppato amore e tenerezza
verso il figlio. E anche è possibile l’amore fra uomo e donna.
- E per la cura della prole era
indispensabile un rapporto particolare ( e in genere duraturo) nell’ambito
della coppia uomo - donna ed elementi
facilitanti sono il fatto che la sessualità è scissa dal periodo fecondo e il corpo femminile si è modificato aumentando le attrattive
della parte anteriore.
Non credo che tutto questo finirà
molto presto: a livello mondo lo vedo ancora molto attuale, ma dobbiamo
recuperare una coscienza sociale, soprattutto nella cultura occidentale , e soprattutto per quanto riguarda la
progettualità della coppia e l’etica di riferimento.
Riscoprire la bellezza del figlio dell’uomo: ogni bambino che nasce è una
novità assoluta nella storia del gruppo al quale apparteniamo e anche della intera
famiglia umana. Questo frequentemente non è apprezzato e preparato in modo
adeguato nell’ambito di una coppia anche nella nostra civilissima Italia. Spesso
i figli, nonostante i tanti metodi contraccettivi, vengono concepiti senza una
piena assunzione di responsabilità.
In passato il progetto della coppia
veniva dato dalle tradizioni. Oggi i figli vengono per scelta, spesso tardiva,
o per un rapporto non programmato occasionale, per rassicurare la propria
autostima, frequentemente senza un progetto, ma affidandoci alle istituzioni
che dovrebbero provvedere a istruzione ed educazione…
Spesso le nuove generazioni non
sentono la responsabilità di aiutare e accompagnare i figli all’età adulta, con
un’etica di riferimento, con una cultura, con un progetto… che riguarda la
coppia in primo luogo, ma anche la nazione nella quale si vive e il mondo
intero.
Sempre Papa Francesco ha espresso
rammarico per la diminuzione dei matrimoni e il loro ritardo nel tempo, spesso
per motivi molto poco consistenti e quindi la natalità nel mondo occidentale è
in netta diminuzione. Non certamente sostenuta da tecnologie riproduttive e non
certo perché coppie omosessuali non possono avere figli, come del resto
esistono esseri umani che, per scelta o
condizione sociale, non si sposano e quindi non hanno figli.
E’ vero che arrivano da noi occidentali, oggi, esseri umani fuggiti
da zone di miseria estrema; zone nelle quali in tempi passati abbiamo attinto a
piene mani ricchezze e commesso soprusi, senza costituire le basi affinché la
miseria materiale e culturale avesse fine. Queste coppie di migranti in genere vengono da zone dove la natalità è
molto alta, ma le difficoltà che incontrano nelle zone di accoglienza ( e la
netta ostilità di alcuni gruppi sociali o nazionali) riduce rapidamente il
numero delle gravidanze e quindi dei nuovi nati.
Persistono aree di alta natalità in
America del sud e in oriente, ma, globalmente, il genere “homo sapiens
sapiens”è in netta difficoltà ed è possibile che entro qualche decennio si
assista a una diminuzione dei nuovi nati. Inoltre i nuovi nuclei familiari :
-
Si formano in maniera poco programmata
e quindi a rischio stabilità.
-
Il contesto socio-politico generale è
poco favorevole alle giovani coppie.
-
L’etica di riferimento personale e di
coppia è più portata alla soddisfazione degli egoismi personali che non alla
costituzione di un nucleo familiare con figli e un progetto che riguardi le
nuove e le vecchie generazioni.
A mio parere è questa la sfida del
futuro, anche per i nostri consultori: è su questo che dobbiamo aprire una
discussione, anche con la politica, e invitare tutti a prendersi le proprie
responsabilità.
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